L’Italia avanza nella sua capacità di produrre energia pulita, soprattutto solare. Si evidenzia una crescita continua, ma non esponenziale e a rischio di intasamento.
La Sicilia contribuisce molto nel cercare di raggiunger l’obiettivo europeo di 107 GW entro il 2030. È la sesta regione, nel 2024, per capacità installata di fotovoltaico e la seconda per capacità eolica.
I dati sono stati pubblicati sul “Renewable Energy Report 2025” dell’Energy&Strategy team multi-disciplinare della School of Management del Politecnico di Milano.
Nel territorio nazionale “per il secondo anno consecutivo, le nuove installazioni superano i 5 GW nel solo fotovoltaico, raggiungendo 6.027 MW (+15%)”.
Se guardiamo all’eolico si contano 612 MW di nuova potenza, dopo la contrazione del 2023. Il settore, in Italia, rimane comunque marginale sia per volumi installati che per diffusione geografica.
Va inoltre considerato che se per il fotovoltaico la mappa nazionale copre più o meno tutto il territorio, con una buona concentrazione al Nord, è esattamente l’opposto per quanto riguarda l’eolico. La distribuzione regionale è molto frammentata e per lo più presente al Sud e nelle Isole.
La Sicilia, dicevamo, contribuisce molto alla produzione di energia pulita in Italia e tra il 2023 e il 2024 ha anche aumentato la sua capacità installata. Tuttavia va precisato che la Regione non spicca per la presenza di impianti fotovoltaici di grande potenza, tipicamente di tipo industriale o commerciale.
I numeri ocmunque sono in crescita e per quanto riguarda l'energia prodotta dal sole, l’Isola passa da 422 MW nel 2023 a 505 MW nel 2024. Nel settore eolico, già su livelli elevati, l’Isola prosegue la sua ascesa passando da 148 MW a 166 MW di capacità installata.



Numeri positivi che però non sono ancora abbastanza e per il futuro potrebbe esserci qualche rallentamento.
“Il problema - si legge nel report - non è più tanto tecnologico o economico, quanto autorizzativo e infrastrutturale: a fine 2024, risultano oltre 161 GW di richieste in attesa, ma tempi lunghi e colli di bottiglia sulla rete rallentano l’effettiva messa a terra dei progetti”.
Inoltre c’è un problema di incentivi.
Lo stop al Superbonus ha dato un grosso colpo al settore residenziale. La domanda non si è arrestata del tutto ma secondo gli esperti di Energy&Strategy “il passaggio da incentivi automatici a meccanismi con elevata burocrazia”, come l’attuale Decreto CACER, “ha ridotto l'appeal del fotovoltaico domestico”.
Meglio va in ambito commerciale - industriale e soprattutto nel comparto utility scale. Nel primo caso c’è una certa continuità con il passato per quanto riguarda gli incentivi. Sono ancora in corso lo Scambio sul Posto, il Ritiro Dedicato e il FER X transitorio. Quest’ultimo ha contributo molto a riattivare anche le utility scale. Si attende la versione a regime del FER X per le valutazioni sul futuro.