
Rivoluzionare la mobilità in Italia affinché diventi più efficiente, accessibile e sostenibile. È questo l’obiettivo della start up Take&Drive. Il progetto è dei Co-founder Luigi Emanuele Caruso e Giuseppe Musumeci e intende trasformare le auto private in una risorsa condivisibile. Chiunque voglia mettere a disposizione la propria automobile ne trae un guadagno. L’ecosistema che ne consegue è un’opportunità di massimizzazione degli sprechi e dei costi, nonché un’alternativa di mobilità innovativa.
“Immaginate un futuro dove le nostre auto, anziché rimanere ferme in garage per la maggior parte del tempo, diventano una risorsa condivisa, accessibile a tutti. - È il commento dei co-fouder -. Noi crediamo che il prossimo passo per l’Italia sia il carsharing peer-to-peer: un modello più economico, ecologico e pratico, dove ogni auto può generare valore per il suo proprietario e per chi ha bisogno di un mezzo”.
Secondo ricerche effettuate dalla startup, tra le vincitrici del concorso “Amazon Supply Chain Technology Incubator”, le spese annue per un’auto, tra assicurazione, carburante, bollo, tagliando, pneumatici e revisione, sfiorano i 2.342 euro. Una spesa interamente raggiungibile se si proponesse a noleggio la propria automobile, che in 12 mesi, per 7 giorni a 28 euro al giorno, contribuirebbe ad un’entrata personale di 2.352 euro. Per accedere alla piattaforma occorre registrarsi e caricare i documenti che saranno verificati con IA.
“Non stiamo solo creando un'app, - spiegano Caruso e Musumeci - stiamo costruendo una comunità. Il nostro percorso è iniziato con uno studio approfondito del mercato per risolvere i bisogni dei nostri utenti e con la definizione di un quadro legale e assicurativo solido, per garantire la massima sicurezza a chi condivide e a chi noleggia. Parallelamente, stiamo stringendo partnership con aziende del settore, per creare un ecosistema forte e collaborativo. E per rendere il noleggio tra privati ancora più semplice, stiamo sviluppando l'Owner Box, un dispositivo che eliminerà l’ostacolo dello scambio fisico delle chiavi”.